Robin Hood, venti anni di difesa dei diritti dei consumatori

Pasquale Di Ferdinando, presidente dell’Associazione, traccia un bilancio: “Siamo nati quando attorno a noi c’era il deserto, oggi la conciliazione è diventato il nostro punto forte: solo il 5% delle 100.000 pratiche è finito in giudizio”

TERAMO – Taglia il traguardo dei venti anni di attività l’Associazione consumatori Robin Hood, nata quando sul territorio non c’erano ancora analoghe strutture a difesa dei diritti del cittadino e cresciuta mentre attorno il settore è esploso, con attività delegate o intraprese da avvocati e altri professionisti, che ne hanno fatto un business.

Il presidente Pasquale Di Ferdinando lo enuncia con orgoglio da un lato, con amarezza dall’altro. Perché in questa realtà ha visto nel tempo affacciarsi personaggi in cerca di autore, presenze di facciata per occupare caselle in Enti locali alle quali non corrispondeva azione politica e di tutela, incisiva, sul territorio. Oggi le sigle sono tante e hanno a che fare con una normativa in continua evoluzione, e a loro l’Agcom in un primo momento aveva affidato la gestione delle conciliazioni sul web, per poi modificare la decisione in corsa. Robin Hood ha però mantenuto la barra a dritta: “La nostra attività si è caratterizzata dapprima in interventi di azione collettiva – ha spiegato Pasquale Di Ferdinando -, per poi passare a risposte alle singole esigenze. Manca però ancora la politica ‘consumeristica’ ovvero azioni di tutela generali che coinvolgono gli enti pubblici e di monitoraggio delle leggi”.

Vent’anni di battaglie, dalle conciliazioni alle azioni legali, in cui però il record è rappresentato dal “non aver ricevuto mai neanche un centesimo da strutture pubbliche o private, per avere una autonomia necessaria – aggiunge il presidente di Robin Hood -. Non molti fanno questo e merita una particolare sottolineatura, in un settore, dove vengono create associazioni per gestire cose pubbliche, per camuffare azioni private, per prendere finanziamenti, è forse un unicum. Anzi, noi quando abbiamo provato a chiedere un aiuto per aprire una sede a Teramo e Montorio, entrambe le amministrazioni hanno deciso di dare questa opportunità a una neonata associazione che fa riferimento a uina sigla sindacale, senza alcun criterio di merito”.

“Una caratteristica di Robin Hood è quella di aver gestito circa 100.000 pratiche su materie diverse come la questione loculi, le multe con il semaforo T-red e altro, ma soltanto il 5% di queste sono sfociate in un giudizio. Questo perché noi privilegiamo lo strumento della conciliazione. Le pratiche lavorate oggi rappresentano attualmente il 53% questioni su gas e luce, il 31% sulla telefonia e il restante 16% su altre tipologie”

La tutela del consumatore si è tradotta negli anni anche con prese di posizione, con voce credibile e rappresentativa, su problematiche come il default della Banca Tercas, il black-out elettrico e del gas, l’Iva sulla TIA, la vendita dell’Abruzzi Gas: “Viviamo il ventennale non come un punto di arrivo ma di svolta. Il tema della Giustizia e della Legalità caratterizzerà la nostra azione nei prossimi anni – ha aggiunto Di Ferdinando -: la tutela del patrimonio pubblico da speculatori, da politici di bassa lega e da funzionari infedeli e dei consumatori nelle procedure degli enti locali e delle società a loro riferite, il monitoraggio della spesa pubblica”